Perché i buoni propositi non funzionano?

Qual è la differenza tra buoni propositi e i miei reali desideri? Come faccio a capire se ciò che mi propongo di fare lo desidero veramente? Ne parliamo in questo post.

Il passaggio tra un anno e l’altro è sempre tempo di buoni propositi.

Personalmente mi sono astenuta del parlare fino ad ora di buoni propositi, i social e il web i giorni scorsi erano pieni di discorsi sul tema, e non mi andava di aggiungere ulteriore pressione su questo argomento.

Non sempre la parola “buoni propositi” è vista con ottimismo, con quello slancio di fiducia e positività che si crede dovrebbe portare.

Tutto ciò è legato ai motivi del perché i buoni propositi non funzionano. Senza troppi giri, secondo me sono riconducibili a due ben precisi.

I due motivi per cui i buoni propositi non funzionano

1. I buoni propositi generano un senso di ansia e frustrazione

I cosiddetti “buoni propositi”, spesso non sono altro che il riflesso di ciò che la società, la cerchia

braccio che esce dall'acqua tenendo una stellina di capodanno

vicino a noi o semplicemente la nostra vocina interiore, vogliono farci credere che sia giusto fare.

Magari, come a me è successo, tra la lista dei buoni propositi inseriamo io “mi alzerò un’ora prima la mattina”…ma davvero è quello che vogliamo? 

Davvero vogliamo alzarci presto un’ora prima la mattina, davvero è cio che pensiamo ci possa far stare meglio, oppure è ciò che la maggior parte dei guru consigliano e crediamo di “doverlo” fare per evolvere al meglio?

Altre persone potranno sentire il peso sociale di dover mettere su famiglia, di doversi sposare con il fidanzato storico, oppure di fare il primo o il secondo figlio. Si tratta di decisioni importanti che possono essere annoverate tra i buoni propositi solo se davvero partono da una nostra volontà profonda.

E qui arriviamo al secondo motivo del perché i buoni propositi non funzionano:

2. I buoni propositi sono legati al senso di “dovere”,piuttosto che alla nostra reale volontà.

Sono generati dal mito della performance, piuttosto che dal nostro profondo desiderio di cambiamento.

E’ importante ascoltarci, diventare consapevoli dei nostri bisogni?

E come possiamo farlo?

Da insegnante e soprattutto praticante dello yoga da più di 10 anni, ti vorrei dire con lo yoga e la meditazione. Ma se sei all’inizio della tua pratica, o magari non hai ancora cominciato e leggi il mio blog o ascolti il mio podcast perché vuoi approcciarti allo yoga, (o forse sei capitato qui semplicemente per caso) non sarebbe la soluzione più immediata.

Il modo che ti voglio consigliare oggi, per ascoltarti, capire quali sono i tuoi reali bisogni e in base a quelli creare la tua visione, è scrivere.

Nello specifico ti paro del metodo dei 101 desideri, ideato da Igor Sibaldi, scrittore e filosofo. Il suo scopo è portare alla realizzazione della propria visione partendo dall’ascolto profondo e dalla scrittura dei propri desideri.

Puoi decidere di seguire il metodo alla lettera, oppure prendere solo spunto, scrivendo un numero minore di desideri.

ragazza in carica che scrive un diarioIl metodo dei 101 desideri di Igor Sibaldi

Questo metodo prevede di scrivere su un quaderno di brutta copia 150 desideri, seguendo le seguenti regole:

  • iniziare ogni desiderio con la parola “voglio”. Alleniamo la nostra volontà e manifestiamola in tutta la sua potenza, e diventiamo responsabili di ciò che chiediamo!
  • Usare sempre frasi al positivo: anche nella visualizzazione,  uno dei principi fondamentali è quello di formulare i propri desideri sempre in forma positiva, senza ricorrere alla parola “non“.
  • Sogna in grande ma scrivi desideri che possano essere misurabili, verificabili: anziché dire: “voglio essere più buono“, puoi chiedere “voglio migliorare il mio atteggiamento con le persone attorno a me
  • Non chiedere soldi
  • Non chiedere cose che avvengano per altri
  • Non chiedere relazioni specifiche con una determinata persona
  • Non usare vezzeggiativi, diminutivi, imparare il valore delle parole che usiamo!
  • Non fare paragoni
  • Scrivere frasi di massimo 14 parole, io voglio più 12

Dopo aver scritto i 150 desideri, rileggiamoli e riduciamoli a 101.

Si tratterà di lavoro interiore ancora più profondo per chiederci se davvero desideriamo quella cosa.

Una volta individuati i desideri che davvero vuoi realizzare, scrivili in bella copia e rileggerli ogni giorno.

Se farlo quotidianamente diventa troppo impegnativo, tienilo come rituale di luna nuova. Nel mio podcast Simplyoga trovi alcuni episodi in cui parlo di rituali lunari e di come sfruttare l’energia della Luna per migliorare la nostra vita e la nostra visione.

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In alternativa, mi trovi sul tappetino delle mia scuola di yoga on line Simplyoga…ti aspetto!